...e ho paura che ciò mi abbia creato un “blocco” a livello psicologico. I miei dubbi sono diventati quasi certezze quando quest’estate ho avuto la mia prima volta, che lì per lì, stranamente non ho vissuto con particolare ansia (certo un po’ c’era ma non troppa, era normale) ma che è stata davvero dolorosa, troppo dolorosa, un dolore che confrontandomi con altre ragazze non mi è sembrato normale, c’è stata una penetrazione ma non completa perché non riuscivamo. All’inizio ho dato la colpa all’ansia ma mettendo insieme più tasselli ho capito che probabilmente c’è qualcosa che non va, mi sono sentita in difetto perché la cosa che dovrebbe essere il più naturale possibile per me non lo è. Inoltre dopo la prima volta non ho più avuti rapporti, non per scelta ma perché non c’è stata l’occasione, ma temo che nelle altre occasioni avrò tanto timore di provare lo stesso dolore e quindi di peggiorare ulteriormente la cosa. Se sono arrivata a scrivere qui è perché non so a chi altro rivolgermi se non al consultorio che però non è stato molto di aiuto. Purtroppo di questo problema non si parla quasi mai, soprattutto tra i giovani, e questo mi fa sentire molto sola, non capita “in difetto” e un po’ in colpa . (Premetto che non ho avuto un’educazione religiosa e sono cresciuta in un ambiente in cui si parlava di sessualità in modo abbastanza normale senza grandi tabù) Grazie dell’ascolto

Gentile Sofia, comprendo che parlare di questo argomento nella nostra società non sia facile. Dalla descrizione che mi hai fornito sembrerebbe che tu stia vivendo una difficoltà emotiva o psicologica che potrebbe essere riconducibile al vaginismo. Hai ragione nel dire che queste tematiche sono spesso taciute e capisco il senso di solitudine che potresti provare. Nel caso la tua autodiagnosi fosse corretta, esistono trattamenti che potresti seguire all'interno di un percorso di terapia. Come hai già intuito, l'esperienza dolorosa che hai vissuto potrebbe generare ansia e preoccupazione rispetto al rapporto sessuale, cosa che potrebbe contribuire alla cronicizzazione del problema. Per questo, ti invito a rivolgerti subito ad un terapeuta. Potresti considerare un breve percorso di psicoterapia per esplorare i tuoi pensieri e le tue emozioni sottostanti, comprendere cosa provi a livello corporeo e imparare tecniche e esercizi da svolgere a casa per avvicinarti meglio al tuo corpo. Non sentirti diversa o sbagliata, il vaginismo è più comune di quanto pensi. Sono certa che la maturità e la determinazione che traspare dalle tue parole saranno di aiuto nel rivolgerti a uno psicoterapeuta per affrontare al meglio questa difficoltà. Credo che una relazione autentica con un professionista possa essere la chiave per raggiungere una maggiore serenità con te stessa, piuttosto che cercare risposte da manuale quando qualcuno non ha ancora capito tutti gli aspetti della tua storia e della tua persona. Rimango a tua disposizione per informazioni, richieste aggiuntive o un eventuale incontro.

...perchè per questo problema tendo a respingere qualsiasi persona che si interessi a me, sapendo di non poter avere rapporti.
Sono già stata lasciata da diversi partner a causa del vaginismo e non voglio soffrire di nuovo. Non so cosa fare, mi sembra un problema insormontabile, vorrei rinchiudermi in casa e non vedere più nessuno.

Gentile Giulia, percepisco quanto il tuo vissuto possa rattristarti, e impedirti di lasciarti andare a vivere con piacere la relazione affettiva tanto da arrivare ad evitarla . Non poterti gustare con serenità il fare l’amore ,i momenti di intimità fisica e sessuale e viverli con chiusura e dolore può farti sentire sbagliata e sola come descrivi. Mi sento tuttavia di tranquillizzarti in quanto molte donne vivono la tua stessa esperienza. Il vaginismo non é un disturbo raro e nemmeno impossibile da superare. Potrebbe infatti esserti molto utile un percorso di consapevolezza su te stessa volto ad analizzare le cause emotive del tuo vissuto e ad elaborarle. Parallelamente a questo, esercizi di rilassamento corporeo e del pavimento pelvico possono aiutarti a imparare ad ascoltare il tuo corpo creando le condizioni favorevoli a lasciarti andare e libera di sperimentare una intimità piacevole e appagante.

...Sono stata da una ginecologa che dopo alcune visite, escludendo vaginismo ed endometriosi, mi ha mandato da un chirurgo per togliere un residuo imenale, che forse era la causa del problema. Ma ora il problema non si è risolto e il dolore persiste. La ginecologa mi ha detto che ora dovrei lavorare sul fattore psicologico ma il problema è che anche quando tento con il dito, se spingo verso il basso sento dolore. Sperando di aver fornito tutte le informazioni vorrei sapere se effettivamente il problema è psicologico oppure se è ancora fisico e devo richiedere la consulenza di un'altra ginecologa.

Cara Lauretta, lei descrive un vissuto davvero delicato e difficile in quanto la sessualità è molto più di un atto penetrativo perché coinvolge tutta la sfera affettiva e del sé. Deve sapere che il lato ombra del piacere é il dolore e quando si prova dolore facendo l’amore si può arrivare anche a rinunciare all’intimità di coppia. Posso dirle che la Dispareunia classificato come Disturbo da dolore genito pelvico e della penetrazione include i sintomi e vissuti da lei descritti.Le consiglio pertanto con la dovuta delicatezza una consulenza psicologica per comprendere meglio le ragioni inconsce del suo disturbo e del suo dolore per contestualizzarlo, liberare le emozioni in esso coinvolte, avere le risposte che cerca e conoscere meglio se stessa e poter vivere il massimo benessere personale e relazionale.

...Dopo essermi rivolta ad una sessuologa ho risolto ma i problemi non sono terminati. Sin dall’inizio la frequenza era di un solo rapporto a settimana dalla durata di 30 secondi dove io non sento nulla, potrei benissimo fare altro in quei momenti. Riesco comunque a raggiungere il piacere con la stimolazione esterna da parte di mio marito.
I problemi sono due:
-mio marito ha un basso desiderio ed è sempre stato così tant’è che anche quando era più giovane si masturbava solo una volta a settimana/ogni 10 giorni e poi basta non sentiva la necessità. Lui mi dice sempre che non è colpa mia e che sa che qualunque uomo al suo posto non mi avrebbe lasciata un attimo, infatti sono una bella donna, vado in palestra, mi prendo sempre cura di me stessa e indosso sempre completini sexy ma nulla, non fa effetto. Finisce sempre che mi addormento in lacrime. Molti uomini ci provano con me tuttora e mio marito che mi ha con lui non mi desidera.
-il secondo problema è che io ho sempre avuto un forte desiderio anche da ragazzina, che si è abbassato a zero credo per il vaginismo, l’ho vissuta male e penso abbia influito, tanto che prima di sposarmi mi masturbavo esternamente 3/4 volte a settimana, ora sono come anestetizzata, oltre al non avere rapporti non mi masturbo neanche e non ho desiderio verso nessuno. E questo mi frustra perché io non ero così e avevo una libido molto forte. Ma a differenza sua anche se non ho il desiderio vorrei comunque avere più intimità con lui, lo cerco, lo stuzzico, ma essere rifiutata fa male.
Questa situazione mi fa sentire molto frustrata e piango sempre. Ora sto andando da una psicologa sessuologa sia per la frustrazione che sto vivendo ma anche perché ho un disturbo ossessivo purtroppo.
Mi potete aiutare? Vi sto scrivendo in lacrime, questa situazione non riesco a reggerla da sola
Grazie

Cara Mara capisco la tua sofferenza, sento quanto è forte il tuo dolore e la tua frustrazione interiori così come il senso di rifiuto che stai sentendo nel vivere questa tanto delicata situazione intima e affettiva con il tuo compagno. La sessualità é un ambito che coinvolge tutta la sfera affettiva e relazionale in quanto il fare l’amore è una vera magia e quando problematiche e vissuti come quelli da te descritti invadono il potersi lasciare andare a tale piacere nella coppia diventa difficile vivere in armonia con se stessi e con il proprio compagno. Posso rassicurarti che é possibile ritrovare un benessere sia individuale che di coppia. Per quanto riguarda la difficoltà del tuo compagno nel raggiungere il desiderio é possibile lavorarci attraverso un percorso singolo per lui o di coppia e lo stesso per quel che riguarda il tuo vissuto e le tue emozioni . Per quel che riguarda te come tu scrivi stai già affrontando un tuo percorso personale da una psicologa sessuologa che già dovrebbe aiutarti con il tempo e la dovuta pazienza. Il mio consiglio é quello di provare se il tuo compagno é disposto a mettersi in gioco anche parallelamente un percorso di coppia.