Esordio ,cause del vaginismo e senso di colpa

Esordio ,cause del vaginismo e senso di colpa

La colpevole non sei tu, non sei tu ad essere sbagliata e non hai nessun difetto fisico ! Non sei frigida e nemmeno incapace di amare!

“Io mi sento spesso in colpa perché non riesco a dare a lui quello che dovrei; il problema sono io, non posso farci nulla sento come se avessi un muro lì
Ho paura di farmi male”  
Quando avverto che lui mi desidera, mi irrito e se fossi frigida ?”
So di essere rigida e di non essere capace di abbandonarmi, e questo mi fa paura
Ho paura del dolore fisico che immagino di provare, se permetto la penetrazione
Vorrei morire, quando vedo in lui quello sguardo che sembra dirmi: non ci riusciremo mai!
Penso di violare il mio corpo e non riesco a pensare ad altro

Il Vaginismo prescinde dalla volontà della donna e lo sviluppo del Disturbo è assolutamente al di là della possibilità di prevenzione da parte della stessa  che al contrario, suo malgrado, si trova ad affrontarne i sintomi come vero e proprio disagio . Spesso le ragazze che ne soffrono non lo conoscono a fondo e lo vivono con forte senso di colpa e frustrazione per il fatto di non riuscire a vivere serenamente il fare l’amore.

Anche un partner eccessivamente “brusco” o non comprensivo di ciò che prova la compagna e che ne trascura le esigenze può incrementare la situazione di malessere associata al momento della penetrazione  rendendo tale istante più difficile da affrontare per lei.

Come per diversi disturbi sessuali le cause possono essere un insieme di fattori fisiologici e psicologici.

L’esordio dei sintomi avviene in alcuni casi durante la tarda adolescenza o nella prima età adulta in occasione del primo rapporto sessuale , in altri ,la condizione si sviluppa in occasione del tentativo di inserimento di un tampone interno o nel corso di una visita ginecologica interna (non obbligatoriamente la prima). Infine vi sono alcune signore che sviluppano Vaginismo in età più avanzata.

Le cause più comuni all’insorgere di tale problematica sono: la sensazione psicologica che la propria vagina sia troppo stretta per poter accogliere corpi estranei , una precedente esperienza sessuale traumatica, un precedente medico traumatico o condizioni di salute che abbiano causato complicazioni severe , disturbi d’ansia, paura di rimanere incinta, background culturale caratterizzato dall’idea che gli impulsi sessuali siano un qualcosa di sbagliato o di cui vergognarsi o semplicemente un’alterata percezione della propria fisicità e della sfera emotiva ad essa correlata.

Il “Vaginismo primario” che si manifesta sin dal primo tentativo di rapporto sessuale può avere cause imputate a educazione familiare e culturale.  

Pertanto sono stati i fattori scatenanti psicosessuali personali  dovuti  a cause educative correlate alla storia soggettiva che hanno indotto o aumentato la paura della penetrazione. Vi è alla base un’educazione molto restrittiva che ha associato la sessualità alla colpa , alla vergogna o al dolore che da una paura può essere negli anni diventata una vera e propria fobia dell’introduzione del pene in vagina.. Per cui  la causa primaria è psicologica “la paura del rapporto” ma diventa anche fisica in quanto la contrazione persistente del muscolo elevatore dell’ano spesso protratta per anni, finisce per automantenersi e stabilizzarsi  creando un circolo vizioso.

A volte la fobia della penetrazione  è legata a traumi emotivi specifici come pregresse  molestie, abuso sessuale o tentativo di esso, o indagini mediche dolorose subite.

Quando il Disturbo dovesse essere insorto in un secondo tempo “ Vaginismo secondario” “in una donna con precedente vita sessuale appagante , l’universo delle possibili cause si estende da problemi familiari e relazionali con il compagno a traumi dell’apparato genitale (una delle cause più frequenti è il parto) fino a modificazioni del clima ormonale come si può osservare nel periodo successivo all’aver partorito  e, molto frequentemente in seguito alla menopausa quando i livelli di estrogeni  diminuiscono e la mancanza di lubrificazione vaginale ed elasticità rende il rapporto doloroso.  

Nell’insorgere della problematica vi sono anche cause fisiologiche dovute ad alcune malattie  ( ad esempio l’endometriosi o altri disturbi muscolari del pavimento pelvico ) che non vanno comunque trascurate,motivo per  cui nel trattamento è importante un approccio integrato multidisciplinare.

Nella maggior parte dei casi è possibile apprezzare i primi miglioramenti già dopo le prime settimane di terapia.

Un approccio di tipo psicoterapeutico permette nei risultati evidence based a lungo termine la vera e propria risoluzione  della sintomatologia associata al miglioramento di altri aspetti di vissuto personale limitanti per la vita quotidiana del femminile restituendole la serenità tanto desiderata.

Dott.ssa Ilaria Cavina
Psicologa Psicoterapeuta a Faenza (RA)

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